
Record di presenze per il torneo di burraco di beneficenza dell’Unione sportiva Acli delle Marche che si è svolto al Foro Annonario di Senigallia per sostenere il Gruppo Sepofa Tempo Libero e Vita Indipendente per giovani con disabilità intellettiva lieve e difficoltà socio relazionali: sono stati infatti ben 352 gli iscritti che hanno giocato per sostenere i 14 giovani del progetto e le loro famiglie.
Il torneo, giunto ormai alla quarta edizione ed organizzato dall’Us Acli Marche Burraco tramite Asd Burraco Valli Misa e Nevola in collaborazione con la Cooperativa sociale Casa della Gioventù Onlus, nasce con lo scopo di tenere accesi i riflettori sul tema della disabilità intellettiva lieve.
Il problema, sconosciuto o sottovalutato da molti, è quello di avere un figlio o un parente con un insufficienza mentale lieve e con un aspetto fisico praticamente identico ai suoi coetanei, che non gli consente però di riuscire nello studio, in un lavoro complesso (quando c’è), nello svolgere un hobby, nel prendere la patente o un mezzo pubblico senza un grande aiuto educativo iniziale e frequente. Questi giovani, necessitano e forse necessiteranno per sempre di una guida che li aiuti a fare le scelte importanti per la loro vita.
Per questo otto anni fa è nato il gruppo Sepofa: due educatrici, oltre a proporre esperienze di divertimento, hanno creato attorno ai ragazzi una fitta rete di amici con cui confrontarsi e compensarsi, imparare a rispettarsi e farsi apprezzare.
Dopo aver creato un affiatato gruppo di amici, le educatrici hanno voluto rispondere ad una sfida molto più grande, quella di formarli fin da giovani a divenire adulti in una loro casa, provando a non dipendere più dai genitori.
Nasce così la Scuola di Vita Indipendente dove, in un appartamento, quattro giovani a rotazione convivono per qualche mese sotto la guida di educatrici esperte e imparano a muovere i primi passi fuori di casa.
Le parole di una mamma, Elisabetta, dicono tutto: “Veramente i nostri ragazzi hanno trovato la loro vita, nella loro casa. Adesso stanno vivendo la loro vita da protagonisti, insieme alle educatrici che li guidano e li aiutano a fare da soli il più possibile. E’ un sogno che né io né mio marito pensavamo potesse mai avverarsi. Con la frequenza della Scuola di Vita Indipendente, Giulia ha fatto enormi progressi: esce con gli amici, litiga e fa pace con loro ma vive la sua vita, gestisce le sue spese, sceglie il suo taglio di capelli, fa il menù settimanale e una spesa oculata. Non so dirvi l’emozione che proviamo nel vederla così, proprio lei che mi dicevano non sarebbe mai stata come gli altri”.