
E, a sorpresa, spunta un’altra, diversa, prima tessera delle Acli del 1945. Fatta in casa.
Sorprendente ma spiegabile.
La tessera, marcata 1945 ma corretta a penna ed utilizzata anche nel 1946, è delle Acli di Biella.
Nei primi anni di vita dell’associazione, in maniera anche un po’ confusa (ma siamo subito dopo la guerra, pensiamo quanto dovesse essere difficile seguire queste attività…), sorgevano le strutture provinciali.
Qualcuna si arrangiava ad associare persone senza aver ben chiare le direttive emanate dalla sede nazionale (anche a Milano, nel primo anno di vita, invece di acquistare le tessere dal nazionale, si stampava un bollino a buon mercato da apporre sulle tessere dell’Ac).
La signora Iole Piantino, di Mottalciata, è una operaia di rings (macchinario tessile per la filatura) della Filati Fileppo a Cossato.
La tessera “home made”, in bella finitura, è firmata solo dal Presidente provinciale delle Acli Biellesi Mario Viglieno.
Ovviamente non può essere presente la firma del Presidente nazionale, come in quella originale. E’ invece prevista la firma del Presidente del Circolo e, addirittura, quella del socio.
Come si può vedere anche il simbolo delle Acli non è ancora quello ufficiale ma, certamente, non inventato dai biellesi.
Rispetto alla prima tessera nazionale, restano l’incudine, la pala e la croce (seppur molto diversi come grafica e collocazione), non compare il libro ed al posto delle spighe, ma con un tratto che le ricorda molto, compare una fiamma.
Nella tessera di Biella, in formato verticale, il nome Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani è corretto: in quella nazionale, sul retro, fu erroneamente scritto Associazione Cristiana, al singolare.
E’ dunque probabile che le Acli di Biella abbiano stampato le prime tessere su un simbolo ancora provvisorio (tra l’altro molto bello, benchè scarno) circolato prima della diffusione di quello poi divenuto ufficiale.
Pubblichiamo anche la foto della prima tessera ufficiale delle Acli per permettere il confronto.