
Il Centro Enaip “Sergio Zavatta” di Rimini compie 60 anni.
La struttura iniziò la sua attività nel 1959 grazie alla donazione dell’immobile, situato all’inizio di Viale Valturio, da parte dei coniugi Zavatta con l’intento di trasformare l’edificio in un luogo di formazione per i giovani.
Oggi l’Enaip di Rimini è una realtà che conta circa 80 dipendenti e 20 collaboratori stabili e sono diverse centinaia le persone che ogni anno usufruiscono delle offerte formative proposte e partecipano alle attività organizzate.
“L’Enaip di Rimini – spiega il suo presidente Vittorio Betti – è un marchio riconosciuto dai riminesi e dalle migliaia di persone che negli anni sono passate da qui per studiare e riqualificarsi”.
Da 60 anni corsi e laboratori danno la possibilità di imparare un mestiere, collegandosi al mondo del lavoro ed alla sua continua evoluzione.
“Quello che rimane invariato – dice Betti – è il nostro approccio. Il Centro Enaip “Zavatta” da sempre mette la persona al centro. Oltre ad insegnare un mestiere ai giovani, i nostri operatori pongono grande attenzione all’aspetto umano, grazie anche all’intervento di psicologi e personale specializzato”.
Dal 2002 il Centro “Zavatta” è formato da due diversi soggetti giuridici, la Fondazione Enaip e l’Associazione “Sergio Zavatta” onlus. Le due realtà, che vedono Betti presidente, sono dirette rispettivamente da Giovanna Scaparrotti e Francesca Vitali.
Il programma dei festeggiamenti per il sessantesimo prevede una serie di eventi.
Accanto alla tradizionale mostra di ceramica nel mese di ottobre, quest’anno si aggiungerà una mostra fotografica in cui saranno esposte immagini storiche del Centro Enaip.
In calendario a luglio anche la festa di chiusura della scuola con la consegna dei diplomi mentre ad ottobre è programmato un convegno sui progetti rivolti alla disabilità.
Dopo l’estate si terrà un evento per la città, con un momento istituzionale ed uno di spettacolo.
Si tratterà di una iniziativa per tutti coloro che vogliono scoprire l’Enaip riminese ma, al contempo, per salutare tutte le persone che sono passate dal Centro “Zavatta”.
“Stiamo pensando ad un riconoscimento – spiega Betti – per tutti coloro che, anche grazie a quello che hanno imparato da noi, oggi sono titolari di imprese e danno lavoro ad altri”.
I festeggiamenti per i 60 anni saranno anche l’occasione per lanciare gli “Zavatta Lab”, piccoli laboratori artigianali che facciano riscoprire attività lavorative talvolta dimenticate e che si autosostengano come micro-imprese.
“Stiamo pensando – conclude il presidente Betti – ai settori agricoli (a Sant’Aquilina), del legno e della ceramica a Rimini centro (il Progetto pedane, ma anche Ciclofficina e altro)”.
Gli “Zavatta Lab” dovrebbero consentire a giovani e disabili di entrare in un circuito lavorativo protetto, sempre con una grande attenzione alla sicurezza e qualità del lavoro.