
Le Acli di Venezia sono state chiamate dal Patriarcato a collaborare all’utilizzo del Fondo San Nicolò, lo strumento messo in campo per sostenere economicamente le persone e le famiglie che, a causa dell’emergenza coronavirus, hanno subito una drastica riduzione delle possibilità di lavoro e quindi della capacità di sostentamento.
Le Acli di Venezia sono a disposizione per l’assistenza nella compilazione della domanda e dei relativi documenti.
Il Fondo è stato costituito con una prima dotazione di 350.000 euro, provenienti dai fondi per la carità del Patriarcato di Venezia e dal recente stanziamento straordinario dei fondi dell’8×1000.
Si tratta di un’azione concreta ed estremamente significativa, in un momento in cui si sta manifestando una sempre più acuta “pandemia sociale” che vede la crisi economica e sociale prendere progressivamente il posto dell’emergenza sanitaria.
“Siamo grati al Patriarcato di Venezia – sottolinea il presidente provinciale delle Acli di Venezia Paolo Grigolato – per averci coinvolti in questa iniziativa. Come emerso dall’indagine che abbiamo recentemente realizzato nel nostro territorio, quella economica è sicuramente la principale preoccupazione all’interno delle nostre comunità. La speranza è di riuscire a dare un aiuto a tante persone e famiglie, mettendole nelle condizioni di superare questo momento e di poter presto tornare a camminare sulle proprie gambe”.
L’iniziativa è rivolta ai residenti nel territorio del Patriarcato, in particolare a persone che hanno perso il lavoro a causa dell’emergenza Covid-19, lavoratori precari, autonomi e liberi professionisti.
Il contributo erogato può variare da 350 euro (in caso di persone singole) a 750 euro (in caso di famiglie con 3 o più figli) e sarà reiterabile per un massimo di tre mesi, salvo esaurimento del fondo.
Le Acli veneziane hanno invitato tutti i propri soci e utenti a sostenere l’iniziativa, versando contributi che permettano al Fondo San Nicolò di essere operativo anche al di là della dotazione iniziale.