
Le Acli di Trento invitano tutte le cittadine ed i cittadini a recarsi alle urne domenica 26 settembre e a votare “Si” al quesito del referendum per l’istituzione di un distretto biologico trentino.
L’appello giunge dopo una vasta riflessione interna che ha visto in particolare Acli Terra non partecipare alla campagna referendaria e sollecitare la propria base associativa a non partecipare al voto.
“Pur comprendendo le ragioni della componente rurale della nostra associazione – è scritto invece nell’appello delle Acli trentine – riteniamo che un’eventuale vittoria dell’astensione rappresenterebbe una sconfitta per tutti coloro che credono nel biologico e nella necessità di adeguare le politiche agricole provinciali, nonché la ricerca, la formazione e l’accompagnamento delle imprese verso la conversione a questo sistema produttivo sostenibile“.
Da qui l’invito ad andare alle urne ed esprimere il proprio “Si“, “pur non condividendo il metodo assunto, ma consapevoli che il referendum rappresenta un passaggio obbligato e che un’eventuale sconfitta rafforzerebbe le componenti più conservatrici e contrarie all’innovazione apportata dal biologico”.
Il referendum a cui sono chiamati i cittadini della Provincia autonoma di Trento, che propone di rendere l’intera provincia un distretto biologico, ha creato, dicono le Acli, “un dannoso clima di contrapposizione fra il mondo agricolo e la società civile trentina che sarà compito nostro e di tutti gli attori di un possibile nuovo modello di sviluppo recuperare e ricomporre con saggezza e lungimiranza”.