
Le Acli regionali della Sardegna hanno presentato la nuova edizione di “Termometro Sardegna“, il rapporto realizzato con Swg sulle condizioni e gli stili di vita dei sardi.
Lo studio misura lo situazione socioeconomica dell’isola attraverso le risposte dei suoi abitanti confrontandole di anno in anno. Tra i dieci parametri sottoposti ad analisi dall’istituto triestino che da alcuni anni collabora con le Acli sarde e con lo Iares, il loro istituto di ricerca economica e sociale, vengono misurati la fiducia interpersonale, la percezione dello stato di salute e la partecipazione.
Rispetto al 2017, quando il 57% dei sardi dichiarava uno stato di salute buono o molto buono, crolla di 10 punti la percentuale che scende al 47%.
In linea con i dati sulla povertà assoluta e relativa, il 24% delle persone si dichiara insoddisfatto della propria condizione finanziaria (erano il 23% nel 2020). Il 56% dei sardi dichiara di non avere preoccupazioni economiche mentre il 44% arriva con qualche o con molta difficoltà a fine mese. Solo il 5% delle persone dichiara che la sua situazione personale è migliorata rispetto all’anno precedente.
Sul dato dei comportamenti è rilevante il crollo della partecipazione al voto che si salda con la fiducia interpersonale ridotta. Solo 1 sardo su 6 si fida del prossimo contro 2 su 3 del dato di soli 4 anni fa, e contemporaneamente sono quadruplicate le persone che dichiarano di non andare a votare mai o quasi mai. A votare sempre meno sono soprattutto i giovani.
In terzo luogo “Termometro Sardegna” disegna il male delle età. I dati sulla soddisfazione finanziaria descrivono una sensazione di agiatezza sino ai 24 anni, poi tra i 24 e i 45 anni un tracollo, una ripresa negli anni della maturità lavorativa, di nuovo un tracollo dopo i 55 anni e infine l’età della pensione che lascia sereni ma insoddisfatti.
La fotografia di una vita sempre sulla soglia del pericolo e della irrequietezza, che non può non lasciare il segno nei comportamenti delle persone, nella sfiducia, nella non partecipazione, nell’isolamento sociale, nella paura del futuro per se o per i propri congiunti.