
Le Acli di Chieti hanno eletto il loro nuovo presidente provinciale: si tratta di Giulio Totaro, dipendente delle Poste Italiane in pensione e con un passato da sindacalista.
Totaro è stato eletto dal consiglio provinciale convocato a seguito del congresso tenutosi nelle settimane scorse a Bucchianico.
Su proposta del neo presidente, il consiglio ha eletto anche la nuova presidenza provinciale delle Acli di Chieti.
Vicepresidente sarà il presidente uscente Mimmo D’Alessio, che manterrà la presidenza del Caf Acli e del Patronato Acli; altro vicepresidente è Antonello Antonelli, con la responsabilità dei servizi web e della vita cristiana; segretaria provinciale per l’amministrazione è Annalisa Sdrubolini; alla responsabilità dello sviluppo associativo è stato chiamato Paolo Rullo; Maurizio Adezio avrà invece l’incarico della comunicazione.
Di supporto all’attività delle Acli di Chieti saranno anche i responsabili dei diversi settori associativi: Miranda Di Matteo per il Coordinamento Donne, Vincenzo Sgavicchia per Anni Verdi, Quinto Ippoliti per il Centro Turistico Acli, Vittorio Di Menno per Acli Arte e Spettacolo, Leda D’Alessio per il Settore studi e ricerche, Paolo Cacciagrano per il Settore cooperazione e sviluppo.
“La nostra attenzione – ha spiegato il nuovo presidente delle Acli di Chieti Giulio Totaro – è rivolta ai circoli della nostra provincia: vogliamo principalmente con il sollecitare ogni aclista a diventare protagonista nel proprio circolo e nelle diverse realtà associative nelle quali si esplica l’attività delle Acli”.
“Il nostro agire – prosegue Totaro – è e sarà sempre orientato da quella “C” presente nella sigla Acli, quell’essere cristiani impegnati nella società civile, che non è un elemento coreografico o meramente simbolico ma è essenziale, ineludibile, voluto. Forti di questi valori, le Acli di Chieti restano al fianco di tutti i lavoratori, su ogni fronte in cui l’attività associativa può intervenire a sostegno del prossimo, a partire dagli ultimi, dai più deboli, dagli emarginati e dagli oppressi”.