
E’ scomparso Roberto Landini, presidente delle Acli di Bologna dal 1996 al 2004.
Convintamente di sinistra, Landini fu tra i protagonisti della vita delle Acli nel difficile passaggio dei primi anni ’70, all’indomani della rottura del collateralismo con la Dc e della presa di distanza di Paolo VI a seguito del convegno di Vallombrosa che ipotizzò la cosiddetta “ipotesi socialista“.
Proprio nella sua Bologna, gli scissionisti del Movimento cristiano lavoratori, capeggiati da Giovanni Bersani, tra i fondatori dell’associazione nel primo dopoguerra, ebbero un largo consenso e sottrassero notevoli forze alle Acli. Come Landini soleva ricordare, in quei mesi gli era capitato spesso di dormire nella sede di Via delle Lame, nel timore di una occupazione proprio ad opera degli scissionisti.
La sua esperienza di presidente delle Acli di Bologna, nel passaggio degli anni 2000, lo vide impegnato ancora in un recupero del ruolo dell’associazione nel tessuto sociale e politico cittadino.
“Fino alla fine – ricorda la presidente delle Acli di Bologna Chiara Pazzaglia – Roberto Landini non ha mai smesso di impegnarsi attivamente nel movimento, in particolare nel Circolo Acli di Santa Maria Annunziata di Fossolo. Io vengo dallo stesso Circolo: Roberto è stato parte integrante della mia storia aclista. Pur essendo stati spesso su fronti diversi, gli ho sempre riconosciuto grande lealtà e autenticità degli ideali cristiani ed associativi che hanno mosso, fino all’ultimo, il suo agire”.