
Anche le Acli di Bergamo sono costrette a rinviare la data del congresso provinciale, in programma per il 7 e 8 marzo prossimi, in ottemperanza alle disposizioni governative riguardante le misure urgenti di contenimento del contagio da Coronavirus.
Appena possibile verrà fissata una nuova data per il 28° congresso dell’associazione.
A causa dell’infezione provocata dal Coronavirus, oltre alle Acli di Bergamo hanno già rinviato il congresso anche le Acli di Asti, Biella, Fermo e Imperia.
Le Acli sono fortemente radicate nella provincia: sono ben 9.367 gli iscritti, suddivisi in 41 Circoli Acli.
L’attività del movimento, oltre che socio-politica e culturale, esprime anche servizi essenziali per tutta la popolazione in materia di assistenza fiscale e patronato, così come di formazione professionale.
“Il 28° congresso – spiegano le Acli di Bergamo – è un’occasione di confronto sul futuro dell’Associazione e di riflessione interna per affrontare i rapidi cambiamenti che coinvolgono l’intera società in cui viviamo. Già nei mesi scorsi le Acli hanno organizzato momenti e incontri di confronto e sviluppo delle tematiche congressuali, a partire dalle istanze dei territori”.
Con il titolo del congresso, le Acli vogliono porre particolare attenzione all’uguaglianza e alla giustizia sociale, temi fondamentali del movimento, per declinare al presente e al futuro quelle politiche sociali che si rivolgono agli ultimi e ai penultimi, ad un ceto popolare sempre più schiacciato verso il basso a causa di anni di crisi e di scarsa attenzione da parte della politica.
Al congresso, che verrà riprogrammato non appena sarà possibile, gli aclisti bergamaschi eleggeranno il nuovo Consiglio provinciale e i delegati per i congressi regionale e nazionale.