
Le Acli di Arezzo si interrogano sul dramma delle morti bianche; lo faranno sabato 6 aprile, alle 17,30, con un convegno su “Tutela e sicurezza sul lavoro”.
Solo nel 2018, infatti, sono state accertate 1.133 morti sui luoghi di lavoro (di cui otto solo in provincia di Arezzo, una delle terre più colpite), un numero in aumento di oltre il 10% rispetto al 2017.
Cresce anche il numero del totale delle denunce per infortuni sul lavoro che ha raggiunto lo scorso anno quota 641.261, +0,9% rispetto al 2017.
L’iniziativa delle Acli di Arezzo tratterà il problema da un punto di vista normativo e sociale ponendo intorno al tavolo relatori con esperienze nel settore.
L’appuntamento, ospitato dalla Casa dell’Energia, sarà introdotto del presidente provinciale delle Acli Stefano Mannelli e moderato dalla giornalista Elettra Fiorini.
Il primo intervento, sul tema “Normative sulla sicurezza del lavoro”, sarà svolto da Giancarlo Roggi, amministratore unico di Eta, che presenterà la sua decennale esperienza come consulente aziendale su ambiente e sicurezza.
Un’altra delicata questione sarà trattata da Emilio Quinti, figlio dell’artigiano Leonardo deceduto sul lavoro nel 2016: Quinti illustrerà il rapporto tra stato e famiglie quando avviene una perdita.
Successivamente la sociologa Marianna Costa presenterà il suo libro “Il profumo dell’anice nero” che racconta le storie di chi, lavorando, ha perso la vita per negligenza dei titolari nel rispetto delle norme di sicurezza.
Su questo tema è atteso anche l’intervento di Marianna Viscardi, una donna che sta lottando per avere giustizia e per costruire una più forte coscienza civile dopo aver vissuto in prima persona questa piaga.
La Viscardi, infatti, è la mamma di una trentunenne ingegnere edile che morì nel 2010 a causa di una superficie non a norma, cadendo dal tetto di un capannone che stava visionando.
“Vogliamo creare – commenta il presidente Mannelli – un clima di maggiore responsabilità verso il tema della sicurezza e della prevenzione da parte dei titolari delle aziende, dei lavoratori e delle istituzioni”.
“Un’attenzione particolare – conclude il presidente delle Acli di Arezzo – sarà rivolta alla dimensione umana, con le famiglie spesso lasciate sole a muoversi in una giungla burocratica per ottenere giustizia e un equo risarcimento“.