
Governo francese e belga a confronto nello scenario di crisi attorno alla centrale nucleare di Chooz: su questo tema si è svolta la simulazione proposta ai partecipanti dal Circolo Acli “Geopolitico” di Milano.
Lo schema di funzionamento di una “simulazione geopolitica” come quella proposta è semplice e sono sufficienti carta e penna per ottenere un grande risultato. Qualche nozione di esteri aiuta, poi, a rendere più realistico lo scambio tra i partecipanti.
Lo scenario, preparato ad hoc sulla base di scenari di simulazione utilizzati a livello internazionale, ha proposto come obiettivo comune dei partecipanti la composizione di interessi differenti e contrastanti, da condurre principalmente attraverso trattative diplomatiche e misure di comunicazione (geo)politica.
La natura dialogante della simulazione ha occupato tutti i novanta minuti concessi, con continui aggiornamenti dello scenario e intense discussioni. Alla fine, tutto è andato per il meglio, con le proteste fuori dalla centrale nucleare che sono lentamente rientrate e tutti gli attori coinvolti che si sono impegnati per introdurre misure a favore della transizione energetica verso fonti “green”.
La simulazione fa parte dell’offerta culturale 2020 del Circolo Acli “Geopolitico” di Milano e punta a diventare un appuntamento fisso accanto al corso di geopolitica e relazioni internazionali.
Il tema scelto per l’iniziatica, quello dell’energia e dell’ambiente, era originariamente pensato anche per rispondere alla chiamata della Civil Week 2020, per la quale il Circolo Acli aveva proposto un incontro sul tema della sindrome Nimby, “Not In My Back Yard” (“Non nel mio cortile”), una forma di protesta cieca che, a volte, mira solo a spostare nel “giardino” di altri un’infrastruttura pubblica a beneficio di tutti.