
I giorni di Natale hanno visto il Circolo Acli di Ceriano Laghetto, nella provincia di Monza e Brianza, coinvolto in una polemica strumentale scatenata dal locale vicesindaco sui social media.
Nel pomeriggio freddo e piovoso del 19 dicembre scorso, un uomo si era rifugiato nella chiesa parrocchiale di Ceriano Laghetto. Rintanato dietro un mobile, chissà con quali intenzioni, si era addormentato.
Quando, avvertito da alcuni fedeli, il sacrestano aveva scosso il mobile, la persona, in evidente stato di agitazione, aveva alzato le mani, biascicato delle scuse ed era scappato via.
Si trattava, evidentemente, di un mendicante, un senzatetto o un tossicodipendente.
“Un fatto triste e tuttavia marginale – spiega Mario Piuri, presidente del Circolo Acli e della zona Acli Ceriano-Cesano e consigliere provinciale – che sarebbe rimasto tra le mura della chiesa, se non fosse che il vicesindaco di Ceriano, non nuovo purtroppo a queste performance, recuperate alcune notizie, scrive un velenoso post su Facebook dal titolo “Stanno entrando nelle nostre chiese!”. Il post è stato poi cancellato dal social media per istigazione all’odio razziale”.
Il racconto fatto dal vicesindaco, oltre ad usare espressioni forti, era decisamente “arricchito” fino a diventare la classica notizia falsa per aizzare gli animi.
Nei commenti al post si era arrivati ad invocate bastoni, spranghe e pistole “per farla finita con questi soggetti”.
Il Circolo Acli, consultato il parroco e valutato il clima inaccettabile, aveva così deciso di prendere una posizione netta, raccontando la realtà di quanto accaduto e stigmatizzando il comportamento del vicesindaco e l’enfasi data dai giornali alla vicenda.
Da qui un’ulteriore scomposta replica dell’amministratore locale contro le Acli.
“Questa squallida vicenda – spiega ancora il presidente del Circolo Acli – ci ha mostrato gli effetti sulla comunità di un certo modo di manipolare le notizie: quella di Ceriano Laghetto, come tutte le comunità delle Groane, sono storicamente solidali, impegnate nel sociale ed attente agli ultimi e più bisognosi, ma negli ultimi anni hanno subito una pericolosa involuzione sociale, a causa del continuo fomentare paure, rabbia e aggressività verso chi è diverso o semplicemente vine da lontano”.
“Vogliamo riportare un ultimo dettaglio – conclude Piuri – che non ha trovato spazio nella cronaca locale: è la frase di una bambina, che ha assistito al fatto e ha detto: “Nonna, ma quel signore, adesso che è scappato, dove andrà? Fuori piove e fa freddo”. I bambini, che spesso noi adulti scandalizziamo coi nostri comportamenti, ci aiutano a trovare l’essenziale e la verità delle cose, l’unico modo autentico di rapportarci con la realtà: quello dell’empatia e della solidarietà”.
A sostegno del Circolo Acli di Ceriano Laghetto si è espresso anche il presidente provinciale delle Acli provinciali di Milano, Monza e Brianza, Paolo Petracca.
“Siamo orgogliosi – ha scritto Petracca – del comportamento tenuto dalle socie e dai soci cerianesi in occasione delle vicende relative all’incidente occorso nella chiesa locale. Compito della nostra associazione è impegnarsi per il bene comune e per la coesione sociale cercando di rendere concreti con il nostro impegno valori come la solidarietà, l’accoglienza e l’integrazione, fondamentali per la convivenza civile”.
“Crediamo – ha proseguito il presidente delle Acli di Milano, Monza e Brianza – che le persone che hanno l’onore e l’onere di rappresentare il popolo, debbano essere d’esempio per la propria comunità con le parole e con i fatti e che alla politica si debba attribuire il compito che indicava Giovanni Battista Montini ovvero “la più alta forma di carità”. Per questo pensiamo che essa si debba fondare sulla verità dei fatti e debba essere concepita a partire dallo sguardo degli ultimi“.