
L’iniziativa “Adotta un nonno“, lanciata nell’aprile scorso dalle Acli di Bologna per rendere meno pesante la solitudine di alcuni anziani nel disagio provocato dall’emergenza coronavirus, indossa una veste natalizia.
In prossimità delle feste, le Acli hanno infatti pensato di manifestare la vicinanza agli anziani della casa di riposo “Sant’Anna” che, quest’anno, non potranno abbracciare i loro cari.
In collaborazione con l’Ufficio scuola della Curia, l’associazione ha chiesto alle famiglie ed in particolare ai bambini di adottare un nonno, confezionando un regalo o un pensiero per il giorno di Natale.
Sul modello delle “Scatole di Natale“, anche le Acli di Bologna hanno chiesto di mettere in una scatola con un libro, una sciarpa, una tisana, una tazza, un peluche, una saponetta ed un biglietto di auguri.
L’idea ha avuto un successo insperato: le Acli hanno ricevuto 400 doni a fronte dei 200 richiesti e dunque ogni anziano ne scarterà due! Visto che i doni continuano ad arrivare, si sta pensando di adottare anche un’altra casa di riposo. Sono arrivati anche 60 pandori e panettoni per gli operatori che lavorano nella struttura.
“L’iniziativa “Adotta un nonno” – spiega la presidente delle Acli di Bologna Chiara Pazzaglia – è nata durante il lockdown di marzo, in cui i bimbi della scuola primaria telefonavano agli anziani soli costretti a casa. Si sono formate una ventina di coppie, sono state coinvolte le rispettive famiglie, sono nati rapporti ed amicizie bellissime. Sono stati i bambini stessi a chiederci di fare qualcosa di più per Natale. Così abbiamo pensato agli anziani ricoverati in Rsa. In particolare, a Bologna, Casa Sant’Anna è stata messa a dura prova dal covid: hanno affrontato due focolai e gli ospiti, circa 200, vivono rinchiusi ed isolati da marzo. Vedono i familiari solo in video e passeranno il Natale da soli”.
“Il cardinale Zuppi – prosegue la presidente delle Acli di Bologna -, che ha seguito da vicino la nostra iniziativa, ha deciso di celebrare lì la Messa di Natale e consegnerà con noi i pacchetti: una gioia grande!”.
“I bambini – conclude Chiara Pazzaglia – hanno scritto biglietti commoventi ed hanno riportato sui biglietti i numeri di telefono dei loro genitori per essere contattati e tenere compagnia agli anziani al telefono. Siamo stupiti da questa grande risposta positiva al nostro appello. Abbiamo toccato con mano proprio il bisogno dei bambini di una relazione tra generazioni: nel tempo della distanza fisica ci pare molto bello che si sia riscoperto questo valore”.